Donde hoy está la iglesia de San Fiz de Solovio vivía el eremita Paio
Dai primi pellegrini all'attualità
L'eremita Paio scopre la tomba nel decennio dell'820
Intorno all'anno 820 avviene il ritrovamento della tomba di san Giacomo il Maggiore e immediatamente si crea lo "locus Sancti Iacobi", il luogo sacro dove venerare le sue spoglie.

In un momento impreciso del decennio 820-830 avviene la scoperta della tomba di Giacomo il Maggiore. Nel nord ovest della penisola (regno delle Asturie) regna Alfonso II. È lui il primo grande protettore. Era cresciuto nel monastero di Samos e riceve con entusiasmo la notizia dal vescovo di Iria, Teodomiro.
L'eremita Paio osservò durante varie notti delle luci enigmatiche nella foresta di Libredón e informò il vescovo Teodomiro di Iria
Un eremita di Solovio (dove oggi si erge la chiesa di San Fiz de Solovio), di nome Paio, individuò, in un bosco chiamato Libredón, le rovine di una primitiva sepoltura. Contengono quelle che saranno identificate come tombe dell'Apostolo Giacomo e dei suoi discepoli Teodoro e Atanasio.
Questa apparizione conferma una forte tradizione popolare che era stata anteriormente documentata dai monaci Beda il Venerabile e Beato di Liébana. Ma mancavano le prove. Immediatamente, il re Alfonso II visita il luogo e ordina la costruzione di una modesta chiesa, che poi ricostruirà Alfonso III (nell'anno 899). È questo il germe dell'attuale cattedrale e della città di Santiago.
Re, abati e monaci, i primi pellegrini (secoli IX e X)
Sovrani asturiani, abati e monaci francesi e tedeschi sono i primi a raggiungere Santiago a partire dalla fine del IX secolo.

I sovrani asturiani Alfonso II e Alfonso III, insieme alla corte di Oviedo, sono i primi pellegrini noti del IX secolo. Alfonso III il Magno andò in pellegrinaggio nell'872 e tornò con la regina Jimena due anni più tardi, nell'874, donando all'Apostolo una croce d'oro e pietre preziose, emblema del regno delle Asturie.
I sovrani asturiani Alfonso II e Alfonso III, insieme alla corte di Oviedo, sono i primi pellegrini noti del IX secolo
Nel X secolo cominciano ad arrivare pellegrini europei, come Bretenaldo, nel 930, un franco che decise di stabilirsi come abitante della primitiva Compostela. Due anni più tardi, verso il 932, andò in pellegrinaggio il re Ramiro II. Tuttavia, il pellegrino più famoso del X secolo è stato il vescovo Godescalco di Le Puy, che partì per Compostela in compagnia di altri chierici e di un gruppo di fedeli di Aquitania alla fine del 950.
Poco dopo, nel 959, andò in pellegrinaggio al luogo santo l'abate Cesareo del monastero catalano di Santa Cecilia di Montserrat. Chiese aiuto alla chiesa compostelana affinché il Papa restaurasse la sede episcopale di Tarragona. Questa procedura di intercessione aumentò il peso della sede apostolica nel regno di León, rafforzando la posizione di Compostela come sede prestigiosa dell'occidente peninsulare.
L'epoca d'oro dei pellegrinaggi (XII e XIII secolo)
Francia, Italia, Europa centrale e orientale, Inghilterra, Germania, Islanda compresa, e ovviamente tutta la Hispania, arrivavano a piedi, a cavallo, in nave…

Santiago si consolida rapidamente come centro di pellegrinaggio internazionale tra l'XI e il XIII secolo. Grazie a un'unione di forze e interessi che, a favore di Compostela, portarono a termine i principali centri di potere occidentale: la corona (da Alfonso II a Alfonso VII o Sancho Ramírez), il papato (Callisto II o Alessandro III) e gli ordini monastici (le abbazie di Cluny e Cistercensi). È così che il Cammino scriverà la sua storia millenaria.
La storia ci parla anche del pellegrinaggio di san Francesco di Assisi, alla tomba dell'Apostolo, nel 1214
L'epoca d'oro dei pellegrinaggi si colloca tra questi secoli: La Francia, l'Italia, l'Europa centrale e orientale, l'Inghilterra, la Germania, persino l'Islanda. E, ovviamente, tutta la Hispania. Arrivavano a piedi, a cavallo, in nave… e erano assistiti principalmente da una rete di ospedali fondati dai re, dai nobili e dai borghesi delle città, soprattutto nei quartieri dei franchi, e dai monaci di Cluny, che ospitavano i pellegrini nei loro monasteri.
La storia ci parla anche del pellegrinaggio di san Francesco di Assisi, alla tomba dell'Apostolo, nel 1214, evento che apre uno dei capitoli più fertili del Cammino di Santiago: il rinnovo della spiritualità occidentale attraverso l'opera educativa, evangelizzatrice e fraterna dei francescani. A Santiago fondano il primo convento dell'Ordine.
L'ospitalità, simbolo d'identità del Cammino di Santiago
L'accoglienza del pellegrino costituisce uno degli aspetti fondamentali dell'esperienza del Cammino fin dal Medioevo.

L'accoglienza del pellegrino costituisce uno degli aspetti fondamentali dell'esperienza del Cammino fin dal Medioevo. Un servizio permanente di assistenza sanitaria e spirituale venne organizzato dalle diverse istituzioni, dalla corona e dalla Chiesa fino alla popolazione stessa. È stata fondamentale la fondazione di ospedali dedicati a soddisfare le esigenze spirituali, materiali e sanitarie del crescente numero di pellegrini che si recavano a Santiago.
Fin dall'inizio del pellegrinaggio, la Corona, la Chiesa e la stessa popolazione hanno organizzato un servizio permanente di assistenza sanitaria e spirituale
La maggior parte delle istituzioni ospedaliere per i pellegrini e i poveri sono state create grazie alle donazioni effettuate dalle comunità religiose, dalle sedi episcopali, dalle famiglie nobili, dagli alti ecclesiastici, e soprattutto dai re. I sovrani fondarono un gran numero di ospedali lungo il Cammino del pellegrinaggio, manifestando la volontà della Corona di esercitare la virtù cristiana della carità e di servire Dio e Santiago come santo patrono del regno. Nei piccoli ospedali medievali era consuetudine che le sale avessero dodici letti, o sei letti doppi, in ricordo dei dodici apostoli di Gesù.
Per la mentalità medievale il pellegrino era un inviato del Cielo, pertanto doveva essere considerato e trattato come se fosse lo stesso Gesù Cristo. Per questo motivo non era raro che nelle scene dell'apparizione di Gesù risorto ai discepoli di Emmaus si rappresentasse il Salvatore come un pellegrino, con elementi caratteristi propri del pellegrinaggio giacobeo come la bisaccia e la conchiglia di San Giacomo. L'occasione più conosciuta di questa identificazione è il celebre rilievo romanico del chiostro di Santo Domingo de Silos (Burgos).
Il basso Medioevo (XIV e XV secolo)
Il Cammino ha resistito in quest'epoca ai prolungati periodi di fame, di crisi economica e di pensiero.

La storia del Cammino di Santiago va di pari passo alle vicende della storia dell'Europa. Ma nonostante l'influenza negativa che sulla vita e la cultura provocarono episodi come la "Guerra dei Cento Anni" (1337-1453), la Peste Nera (1348) e i lunghi periodi di fame e di crisi economica e di pensiero, il Cammino di Santiago continuò ad essere vivo durante il duro XIV secolo e nel più benevolo XV.
Alla fine del XIV secolo, la Galizia costiera, con il porto di La Coruña come referente, rafforzerà con l'Europa atlantica una dinamica commerciale dai risultati fecondi
Durante la celebrazione dell'anno santo romano del 1300 il Papa offre ai pellegrini l' indulgenza plenaria o il perdono dei peccati. Alla fine del XIV secolo si inizia una fase di espansione economica, sviluppatasi poi nel secolo successivo. In questo contesto di crisi, caos e recupero, contadini, borghesi, guerrieri, nobili e religiosi vanno in pellegrinaggio soprattutto nei periodi di tregua, sotto il manto di una cosmovisione che interpretava la Via Lattea come un cammino di anime verso il paradiso.
L'incontro con il meraviglioso seduce i più umili ma anche i cavalieri. Il re Alfonso XI di Castiglia (1325-1350) fu armato cavaliere a Compostela; doña Isabel de Aragón (1270-1336 circa), vedova del re Dinís de Portugal, va in pellegrinaggio nel 1325, donando la sua corona, oltre a possedimenti e ricchezze personali; agli inizi del 1343 giunge a Compostela santa Brigida di Svezia (1303-1373), che va in pellegrinaggio in compagnia di suo marito, Ulf Gudmarsson, e di altre persone; nella cattedrale ebbe una visione mistica, cosa abituale nella sua vita.
Durante l'ultimo terzo del XIV secolo la Galizia costiera rafforzerà con l'Europa atlantica una dinamica commerciale dai risultati fecondi. La situazione di crisi sopportata dalla Francia, dalle Fiandre, dall'Inghilterra e da altri paesi dà impulso in Galizia a un commercio internazionale legato al pellegrinaggio per via marittima, che avrà ne La Coruña, porto di pellegrini, il suo massimo luogo di riferimento.
Al porto de La Coruña giunsero negli ultimi decenni del XIV e durante il XV secolo un gran numero di navi cariche di pellegrini che giungevano delle Fiandre, dalla Bretagna, dall'Inghilterra e dai paesi baltici, e di merci fiamminghe, dall'Andalusia, dalla Catalogna, da Genova e da Venezia. Gli stessi moli esportavano pesci affumicati al Mediterraneo e vino del Ribeiro con destinazione l'Europa atlantica.
Il pellegrinaggio giacobeo nell'Età Moderna (XVI-XVIII secolo)
La riforma protestante e le guerre di religione nei territori tedeschi e in Francia sottrarranno molti pellegrini al cammino.

Nel XVI secolo il Cammino di Santiago vivrà una profonda crisi, giustificata da varie ragioni. In primo luogo influì negativamente la sensibilità degli intellettuali umanisti, che partivano della critica ironica che Erasmo da Rotterdam dedicò al tema del pellegrinaggio. Una critica che si indurisce con Lutero. La riforma protestante e le guerre di religione nei territori tedeschi e in Francia sottrarranno molti pellegrini al Cammino. Con la guerra aperta tra la Spagna imperiale di Carlo V e la Francia, questa situazione di frattura si mantiene, ed è ancora peggio ai tempi di Filippo II, con la chiusura delle frontiere per evitare l'entrata del luteranesimo nei loro regni.
Nel maggio del 1589, per il timore di un attacco a Compostela da parte degli inglesi di Francis Drake, l'arcivescovo Juan de Sanclemente ordinò l'occultamento del corpo dell'Apostolo
Anche l'Inquisizione rappresenta un problema nel XVI secolo, poiché i loro sospetti interessavano qualsiasi straniero, compresi i pellegrini giacobei, alcuni dei quali furono accusati di spionaggio. Dopo la conclusione del Concilio di Trento (1545-1563) la Chiesa cattolica si ristruttura ideologicamente, con l' esaltazione del culto della Madonna e dei santi.
Nel maggio del 1589, per il timore di un attacco a Compostela da parte degli inglesi di Francis Drake, le cui navi attaccavano La Coruña, l'arcivescovo Juan de Sanclemente ordinò l'occultamento del corpo dell'Apostolo all'interno del recinto del presbiterio della cattedrale. L'ubicazione esatta rimase sconosciuta per diversi secoli, fino al 1879, anno della seconda scoperta dei resti dell'Apostolo.
La religiosità barocca, permeata da questo spirito controriformista, favorirà la ripresa del Cammino di Santiago nel XVII secolo, in particolare durante gli anni santi; anche se lungo l'itinerario i giacobei dovranno convivere con falsi pellegrini, interessati a vivere di carità ed elemosina nei paesi e nelle città. La Rivoluzione francese del 1789 e la guerra di diverse potenze europee contro la Francia provocheranno una nuova diminuzione nel numero di pellegrini alla fine del XVIII secolo.
Il Cammino di Santiago nell'era contemporanea (XIX e XX secolo)
La seconda scoperta delle reliquie dell'Apostolo (1879) segnò il recupero di un percorso che successivamente, nel XX secolo, sarebbe stato condizionato dal flagello della guerra spagnola e da quelle mondiali.

Spagnoli e Portoghesi manterranno viva la fiamma del pellegrinaggio durante alcuni decenni di molta scarsa affluenza, che interessò persino gli anni santi. La tendenza iniziò a cambiare a partire dalla seconda scoperta del corpo di Santiago, nel 1879, con la dichiarazione papale del ritrovamento dei resti dell'Apostolo, come affermava la bolla Deus Omnipotens (1884), e con la celebrazione di un anno santo straordinario nel 1885.
Tra gli anni 50 e 60 iniziò timidamente la ripresa, con la creazione delle prime associazioni giacobee di Parigi (1950) e Estella (1963), e la celebrazione degli anni santi del 1965 e del 1971
Il Cammino di Santiago vedrà una nuova ripresa negli ultimi decenni del secolo e agli inizi del XX, soprattutto grazie all'azione pastorale degli arcivescovi Payá e Martín de Herrera. Il fallimento della Guerra Civile spagnola (1936-1939) divise in due una società che tarderà molto per recuperare l'impeto dei pellegrinaggi, in un'Europa sprofondata tra due guerre mondiali e dalla tensione, poi, della "guerra fredda".
Tra gli anni 50 e 60 iniziò timidamente la ripresa, con la creazione delle prime associazioni giacobee di Parigi (1950) e Estella (1963), e la celebrazione degli anni santi del 1965 e del 1971. L'impulso definitivo arriverà a partire dal 1982 con il pellegrinaggio di papa Giovanni Paolo II e il suo discorso europeista sull'altare maggiore della cattedrale di Santiago.
Attualmente
In un mondo globalizzato, l'esperienza del pellegrinaggio a Santiago è unica.

I primi decenni del XX secolo sono contrassegnati da una concezione globale del pensiero e dell'economia, dallo sviluppo della tecnologia digitale al servizio della comunicazione, dalla cultura e dal divertimento, la minaccia del terrorismo yihadista, gli attentati dell'11 settembre 2001 a New York e a Washington possono segnare l'inizio del secolo, una crescente preoccupazione per l'ambiente e lo scoppio nel 2008 di una crisi economica mondiale che ha inasprito la situazione sociale.
In questo inizio di secolo e di millennio il pellegrinaggio giacobeo è, più che mai, un fenomeno trasversale: da un lato, spirituale ed ecumenico, ma aperto anche alla conoscenza, all'amicizia e alla comprensione reciproca
Dinanzi a quest'ansia e alla ricerca di nuove esperienze arricchenti, il tradizionale pellegrinaggio a Santiago propone un cambiamento radicale di comportamento, un'alternativa di valori umani e universali di fronte a un mondo sempre più globalizzato, ma anche alienante e competitivo.
In questo inizio di secolo e di millennio il pellegrinaggio giacobeo è, più che mai, un fenomeno trasversale: da un lato, spirituale ed ecumenico, ma aperto anche alla conoscenza, all'amicizia e alla comprensione reciproca. Un percorso in cui pellegrini vivono anche l'esperienza del paesaggio, della storia, della cultura condivisa e della solidarietà.
Il pellegrino trova oggi uno spazio considerato sacro per secoli: lo stesso Cammino di Santiago; una geografia sacralizzata, che è anche itinerario storico e culturale. Si tratta, in definitiva, di una forma diversa di pellegrinaggio, che non nega quella tradizionale ma che ha aggiunto le ansie e le motivazioni delle società contemporanee.